venerdì 24 ottobre 2008

Baa-bà: storie e preghiere di Rossella Faa



La fusione dei ritmi e delle melodie latino-americane alla musicalità del sardo campidanese. Il racconto delle storie, delle ricette e delle preghiere delle donne di Masullas. Sono questi gli elementi che rendono unico il progetto Baa-bà di Rossella Faa, presentato mercoledì 15 ottobre al Teatro Adriano, a Cagliari.

Un progetto culturale innovativo - che ha preso la forma del libro- cd - e accolto con calore dal pubblico che ha riempito tutte le poltrone della sala. Rossella Faa, cantante di classe, ha dimostrato anche buone doti di attrice nella presentazione e nell'interpretazione dei pezzi, dall'emozionante Ninnia Pippia alla quasi "progressive" Aiaia mia santu'Idesa.

L'artista è stata accompagnata dal trio composto da Giacomo Deiana alle chitarre, da Alessandro Coronas alla batteria e alle percussioni e da Nicola Cossu al contrabbasso. Strumentisti di valore, che hanno saputo interpretare al meglio una serie di strutture musicali mai banali e di grande dinamismo.

Il libro-cd, prodotto da Marti Jane Robertson e pubblicato per i tipi della Didaxa, sarà presto distribuito nelle librerie e nelle edicole.
Vai Jack!

domenica 19 ottobre 2008

Il fatto non costituisce notizia


Bambini, genitori, consiglieri(e) comunali, cittadini. Mercoledì scorso, 15 ottobre, circa 200 persone hanno sfilato per le vie di Quartu Sant'Elena per manifestare contro la cosiddetta riforma "tagliamaestri" Gelmini. Il corteo è partito verso le 17 dalla scuola elementare di via Inghilterra per concludersi alle 18.30 di fronte alla sede del Consiglio comunale. Forte la presenza delle bandiere rosse del sindacato Cobas scuola.

Nella terza città della Sardegna le manifestazioni non sono mai state frequenti (1).

Eppure per il quotidiano più diffuso nell'Isola il fatto non ha costituito notizia.



1

Manifestazioni a Quartu a partire dal 2000:

2003 corteo contro la guerra in Iraq

2007 sciopero dei dipendenti comunali

Stato sociale dei padroni

Contro la crisi finanziaria mondiale gli stati più ricchi si affannano ad intervenire per salvare le banche dal disastro, creando quello che si potrebbe definire lo stato sociale dei padroni. Un welfare state finanziato dalla collettività - e in primo luogo dai lavoratori dipendenti - a beneficio della borghesia e dei suoi comitati d'affari.
Nel frattempo in Italia prosegue, ad esempio, lo smantellamento dell'istruzione pubblica, dalle scuole elementari all'università, che va di pari passo al processo di privatizzazione della conoscenza.

martedì 14 ottobre 2008

And after all we're only ordinary men


E' passato un mese dalla morte di Richard Wright: il tastierista dei Pink Floyd è stato stroncato dal cancro il 15 settembre scorso. Aveva solo 65 anni. Wright, con la sua voce, il suo approccio alla tastiera, le sue idee , la sua gentilezza, ha dato un contributo fondamentale alla costruzione del morbido muro sonoro del gruppo inglese.
E' un piacere sottile riascoltarlo nel lento incedere di Echoes (Meedle, 1971), o nelle dolci esplosioni di Us and Them (The dark side of the moon, 1973).
Il musicista è morto il 15 settembre, nello stesso giorno in cui, nel 1975, fu pubblicato Wish you were here, il lavoro che forse più di tutti ne porta l'impronta.
Con lui se ne è andata ogni residua speranza di reunion del quartetto, che abbiamo potuto ammirare per l'ultima volta sul palco del Live aid, il due luglio del 2005. Richard Wright aveva poi seguito David Gilmour nel tour del solista On a Island (2006), di cui rimane testimonianza, in musica e pensieri, nel dvd live Remember that night (2007).


un sms:


Rick è morto 15 sett data d'uscita di wish you were here disco che meglio lo rappresenta. Shine on
Foto tratta da Wikipedia, L'Enciclopedia libera






venerdì 10 ottobre 2008

Pensare senza pensare


"Un dotto professore di filosofia rese un giorno visita a un maestro zen. Prese a parlare, querulo e importuno, di Zen, la testa piena di argomenti. Il maestro prese allora a versare del tè nella sua tazza, continuando a farlo sin quando fu colma, e il professore gridò: 'Trabocca!'. Lo stesso accade nella vostra mente: trabocca, non può entrarvi più nulla". Così il maestro Taisen Deshimaru spiega, nel libro Il vero Zen, la differenza tra il tipico atteggiamento mentale occidentale - perlomeno ai suoi occhi -e quello caratteristico dello Zen, che si pone l'obiettivo di giungere a "pensare senza pensare".

Il vero Zen
Mondadori (1971)
Autore: Taisen Deshimaru
Reperibile nella Biblioteca comunale di Quartu Sant'Elena

sabato 4 ottobre 2008

1/10/1990: No prayer for the dying


Gli anni Novanta si aprono con una serie di novità per i Maiden. Adrian Smith – stanco della vita on tour – lascia, o viene indotto a lasciare, il gruppo con grande sorpresa dei fan e dei giornalisti specializzati.
Bruce Dickinson dà il via alla sua carriera solista (1) con Tattoed millionaire (maggio 1990) album ricco di influenze seventies e hard rock, dagli Ac/Dc a David Bowie. Con lui alla chitarra una vecchia conoscenza dei Maiden e della New wave of british heavy metal: Janick Gers, un chitarrista la cui fonte principale d’ispirazione è senza dubbio Ritchie Blackmore.
Così, per Gers, già negli White spirit e nella Ian Gillan band, si aprono come per magia le porte degli Iron Maiden: sarà lui a sostituire Smith su proposta di mr Harris a Bruce Dickinson.
Nessun problema nel provino con alcuni dei vecchi classici della band: The trooper, The prisoner, Children of the damned e Iron maiden.
Con No prayer for the dying i maiden riducono le divagazioni progressive degli ultimi album per un metal rock dall’impatto più diretto. Ai testi fantasy ed epico-storici vengono preferite prevalentemente riflessioni sulle tematiche sociali (Public enema number one) e sul senso della vita, come nella title track.
Janick Gers si rivela l’uomo giusto per realizzare questa sorta di ritorno verso un metal con meno fronzoli ma – per i più - non all’altezza della qualità tecnico-compositiva degli anni Ottanta. No prayer for the dying è un buon album di heavy metal, ma per la critica non è in grado di reggere il confronto con lavori come Rust in peace dei Megadeth o Painkiller dei Judas Priest.
“Mentre i Priest hanno avvertito l’esigenza di cambiare – scrive Beppe Riva nella recensione su Metal Shock – gli Iron perdurano nella loro stasi. (…). I devoti di Halford e dei suoi eroi escono galvanizzati dai ludi ‘gladiatori’ di Painkiller. I maideniani devono rinunciare a nuove vibrazioni dai temi di The number of the beast: i gioco piace, paga in termini di risultati, ma non è forse giunto il momento di scuotersi?”.
L’album - registrato in una vecchia stalla riadattata a studio all'interno della tenuta di Steve Harris nell'Essex - esce nell’ottobre del 1990 preceduto dal singolo e dal video di Holy smoke. "No prayer" ottiene un buon riscontro, soprattutto nel Vecchio continente.
Di grande successo anche il tour europeo con gli Anthrax - di cui ricordo con nostalgia la data romana al Palaeur il 20 novembre, il mio primo concerto dei Maiden! -.
Pubbicato il 23 dicembre il secondo singolo, Bring your daughter…to the slaughter, arriva infatti al primo posto nelle classifiche inglesi. I Maiden passano un buon Natale inglese prima di riprendere il tour mondiale, che si conclude nella primavera del 1991.


1. Nel 1990 vive il suo primo momento solista anche Nicko McBrain, che pubblica su vhs un metodo per batteristi intitolato Rhytmn of the beast arricchito dallo strumentale omonimo: una vera perla. Una composizione brillante, quasi un crossover tra il metal maideniano e il jazz delle big bands, in cui la chitarra di Dave Murray - coautore del pezzo - è affiancata dall’organo hammond e da una sezione fiati di gran classe.

giovedì 2 ottobre 2008

Concerti, The Clairvoyants al Baratili rock festival




Serata all'insegna del metal più classico sabato 4 ottobre a Baratili San Pietro (ore 21, parco comunale), in provincia di Oristano. Arrivano infatti i Clairvoyants, forse la migliore - sicuramente la più nota - cover band degli Iron Maiden in Italia, accompagnati dai Loudspeaker e dagli Anticlerical front.

Ho visto il concerto: davvero divertenti e professionali. I sardi Virgin Killer sono però di gran lunga più vicini al nucleo dell'essenza maideniana: più precisione, più passione. E non si limitano ad eseguire i classici pezzi "da classifica". Quest'estate al Poetto ho potuto ascoltare una splendida versione di Back in the village, mai eseguita dai Maiden dal vivo.