mercoledì 18 aprile 2018

20 anni senza Cozy Powell



Sono già passati 20 anni dalla morte di Cozy Powell, in un incidente stradale, il 5 aprile 1998.

 Era ed è ancora il mio batterista preferito. Potente e agile, riusciva a mettere insieme la forza di John Bonham, la scioltezza di Ian Paice e l'epicità di Carl Palmer. Ho cercato di imparare a suonare la batteria da autodidatta, dall'ascolto dei dischi: Cozy Powell (insieme con Nicko Mc Brain e Ian Paice) è stato il mio docente principale e inconsapevole. Mi a...vrebbe bocciato, ma qualche rullata l'ho comunque rubata.

 Cozy faceva parte di quel piccolo gruppo di batteristi in grado di spaziare fra i generi e mantenere allo stesso tempo una identità precisa: il blues di Peter Green, l'hard rock epico dei Rainbow, il progressive degli Emerson Lake & Powell, l'heavy metal dei Black Sabbath di Tyr e Headless Cross, elementi di fusion in qualche brano dei quattro dischi da solista. Nella sua carriera lunga, ma non lunghissima, ha inciso 48 dischi. 


 Una energia immensa, un carattere difficile: nel 1979, registrando "Since You've been gone" si limitò a fare il minimo indispensabile in segno di protesta per la svolta commerciale dei Rainbow. Dopo il Monsters del 1980, il primo, lasciò il gruppo. "Noi siamo quelli di Stargazer", commentò Cozy secondo quanto riportato nella biografia di Blackmore.



Un incontro fortuito. Arbatax 1996
Nel 1996 ad Arbatax, costa Est della Sardegna. Festival Rocce Rosse: Cozy Powell suonava blues con Peter Green e l'amico Neil Murray al basso.
Ricevetti un biglietto omaggio perché facevo il militare in Capitaneria di Porto.
Non avevo la minima idea che ci fosse anche lui fra i musicisti.
Entrai in platea poco dopo la fine del soundcheck. Lui era ancora sul palco. Lo riconobbi e lo chiamai:"Cozy!".
Lui mi guardò e sorrise, sorpreso di essere stato riconosciuto, ma non si avvicinò (come lo avevo invitato a fare con i gesti).

#CozyPowell