domenica 12 settembre 2021

Engels: "Che cosa pensano gli operai inglesi della politica coloniale? Lo stesso dei borghesi".

 "Mi chiedete cosa pensano gli operai inglesi della politica coloniale. Ebbene, esattamente quello che pensano della politica in genere:lo stesso dei borghesi. Vedete, qui non c'è partito operaio, ci sono soltanto conservatori e liberal-radicali, perché gli operai partecipano allegramente al festino del monopolio inglese sul mercato mondiale e delle colonie". Tratto da una lettera di Engels a del Kautsky del 1882, citata da Marco Santopadre nell'introduzione a MARX ENGELS - SULL' IRLANDA.

martedì 17 agosto 2021

Afghanistan 2001. Intervento di Gigi Malabarba al Senato

 Signor Presidente, dopo diverse settimane di bombardamenti è ormai chiaro che la guerra portata avanti da Stati Uniti e Gran Bretagna non ha avuto alcun effetto relativamente all'obiettivo dichiarato di combattere il terrorismo.

Come nel caso dei bombardamenti NATO in Yugoslavia, le vittime civili sono la stragrande maggioranza. Sono state ripetutamente colpite installazioni della Croce rossa in aperta violazione di ogni convenzione internazionale, a cominciare dalla Convenzione di Ginevra.
Osama Bin Laden ha potuto parlare piu'volte all'opinione pubblica internazionale nel tentativo di accreditare il terrorismo fondamentalista come l'unica risposta esistente contro le ingiustizie del mondo. In numerosi Paesi con popolazione islamica e' cresciuta la forza e l'influenza delle
organizzazioni fondamentaliste con gravi pericoli per la stabilita' interna e mondiale.
Il vero obiettivo perseguito dal Governo degli Stati Uniti e' rafforzare la propria egemonia nell'intero campo occidentale. Appare sempre piu grave la crisi di credibilita' delle Nazioni Unite, ormai ridotte ad un ruolo comprimario e notarile relativamente alle vicende mondiali. L'Unione europea e'sempre piu'cancellata come soggettivita' autonoma, mentre aumentano tensioni ed incidenti diplomatici fra le Cancellerie europee, che sembrano unicamente interessate ad una competizione per
accreditarsi come migliori e piu'fedeli alleati degli Stati Uniti.
Rifondazione comunista votera' contro l'invio di truppe italiane e mezzi per questa guerra, coerentemente con il voto gia' espresso contro la decisione incostituzionale di appoggiare una guerra che si rivela al contempo ingiusta ed inefficace.
Continuare a ripetere, come fa ad esempio il senatore Angius, che Rifondazione comunista non e' ne con il terrorismo ne con la guerra, oltre ad essere palesemente non vero, risulta offensivo non nei confronti esclusivamente di Rifondazione comunista, ma di quella significativa parte di cittadini del mondo cattolico, intellettuali e financo esponenti del Parlamento che non ci stanno con la guerra a tutti i costi e chiedono la cessazione immediata dei bombardamenti, che si impegnano con il volontariato, come Gino Strada ed Emergency, sotto le bombe in Afghanistan, che rifiutano l'ipocrisia di un sostegno economico alla Palestina senza che prima venga fermata l'aggressione di Israele. La guerra ha sempre diviso la sinistra.. (Gigi Malabarba -Rifondazione Comunista)

domenica 27 giugno 2021

Nuovo Rapporto Crenos sull'economia della Sardegna. Appunti dalla nota stampa

 Nei giorni scorsi il Crenos ha presentato il nuovo rapporto sull'economia della Sardegna. Ecco alcuni appunti dalla nota stampa:

- "Nonostante la relativa scarsa diffusione del contagio virologico, nel 2020 in Sardegna si sono avuti 15.801 decessi, con una sovramortalità del 16% rispetto alla media del quinquennio precedente [...]"

- "L’impatto della pandemia sul mercato del lavoro in Sardegna cancella tre anni di progressi. Subisce un brusco arresto sia il tasso di partecipazione al mercato del lavoro (- 3 punti sul 2019) che il tasso di occupazione (-1,8 punti). La Sardegna perde nel complesso 27 mila occupati e 43 mila forze di lavoro, collocandosi così tra le regioni in cui la crisi pandemica ha avuto gli effetti peggiori sul mercato del lavoro"

- "Donne e lavoratori con minore tutela contrattuale sono le categorie più colpite. Le peggiori prospettive occupazionali hanno ridotto la partecipazione al mercato del lavoro soprattutto tra le donne. Oltre la metà (56%) di coloro che escono dal mercato del lavoro in Sardegna sono donne, nonostante queste ultime rappresentassero nel 2019 solo il 43% delle forze di lavoro. Anche il tasso di occupazione femminile (-5,6%) peggiora più di quello maschile (-3,4%), soprattutto tra le lavoratrici con un titolo di studio inferiore alla laurea. Per quanto riguarda le diverse tipologie contrattuali, la quasi totalità della riduzione dell’occupazione si registra tra i lavoratori con contratto a tempo determinato".

- "Dai dati sui servizi socio-educativi per la prima infanzia emerge un quadro complessivamente insoddisfacente. La Sardegna risulta essere la penultima regione italiana per copertura comunale di questo tipo di servizi: solo il 23,3% dei comuni offre questo servizio, valore in calo di 4,3 punti rispetto al 2017".
- Per quanto riguarda il capitale umano, nel 2019 la Sardegna registra solo 21,6% di giovani laureati (lontano dall’obiettivo del 40% per il 2020), e la presenza di scienziati ed ingegneri - indice della componente scientifica nel mondo del lavoro - è solo del 3,9% sulla popolazione attiva, a fronte del 10,2% nell’Europa a 27 membri. Gli strumenti messi in campo per correggere questo trend non sembrano funzionare: il 17,8% di giovani hanno abbandonato gli studi (rispetto al 10,2%
dell’UE27), solo l’8,5% di adulti partecipa ad attività di long-life learning (contro il 10,8 della media UE27), e l’inclusione dei giovani in percorsi di studio o di lavoro continua ad essere insufficiente e preoccupante (il 21,8% di giovani è classificata come NEET rispetto al 10,1% della media europea).

-Con l’introduzione della DAD, il divario potrebbe addirittura acuirsi: recenti studi in Europa sull’impatto della DAD sull’istruzione rivelano, per l’ultimo anno scolastico, la perdita di apprendimento equivalente ad un quinto del programma, con divari maggiori (fino al 60%) tra gli studenti provenienti da famiglie meno istruite, condizione molto diffusa in
Sardegna, data la bassa percentuale di popolazione laureata".

martedì 15 giugno 2021

Coprofagi nostalgici della merda di una volta

 Provo un fastidio sempre crescente verso quel gruppo di persone, di pseudointellettuali, che hanno seguito tutta la lunga marcia del pci verso il nulla filoborghese. Fantocci che hanno assecondato personaggi indegni come Pro o Velt, e che giorno dopo giorno continuano a pontificare dall'alto di chissà quale pulpito. Coprofagi nostalgici della merda di una volta.

mercoledì 17 febbraio 2021

Covid, vaccini e obsolescenza del capitalismo

 Nulla rende più chiara l'obsolescenza del capitalismo che la questione dei vaccini. Un pugno di multinazionali detiene il diritto di proprietà intellettuale su quelle "sostanze" che possono salvare milioni di vite dal Covid. La produzione e la distribuzione (al miglior offerente) vanno a rilento e sono soggette alle regole di mercato. E' un meccanismo insensato, un freno al progresso, che trova la sua unica razionalità nel profitto.

Se l'economia fosse governata da meccanismi socialisti, le scoperte scientifiche sarebbero patrimonio comune, gli impianti di produzione e i canali di distribuzione sarebbero gestiti secondo una razionalità diversa: quella che punta al bene e al progresso della maggioranza dell'umanità (e non di quelle migliaia di vampiri pidocchiosi che si arricchiscono alle spalle del mondo).

mercoledì 20 gennaio 2021

100 anni dopo. Necessità del comunismo

 Multinazionali brevettano la conoscenza e limitano la distribuzione dei vaccini da cui dipende la salvezza dell'umanità.

2.153 miliardari detengono più ricchezza di 4,6 miliardi di persone, il 60% degli esseri umani.

A 100 anni dalla fondazione del pcdi la realtà sembra volerci ricordare ogni giorno la necessità del comunismo.