domenica 30 ottobre 2022

Giorgio Bocca e il compito del giornalista

 "Al congresso della stampa di Pescara (1979, ndr) si è avuta l'impudenza di sostenere che compito del giornalista non è quello di dare le informazioni, ma quello di difendere le istituzioni. Un criterio che avrebbe assicurato la sopravvivenza di tutti gli stati marci e di tutte le tirannie". Giorgio Bocca

domenica 16 ottobre 2022

Nella morsa degli opposti conformismi

 Purtroppo viviamo nell'epoca del tifo e del bipolarismo. Se provi a denunciare l'innegabile espansionismo della nato e allo stesso tempo l'imperialismo russo rimani schiacciato in mezzo a una tenaglia.



Se provi a dire che è giusto che l'Ucraina si difenda, ma osservi che fomentare la guerra con l'invio illimitato di armi è insensato, rimani in minoranza.

Se provi a dire che l'ingresso nella nato di Finlandia e Svezia sta avvenendo a spese del popolo curdo svenduto a Erdogan, a ben pochi gliene frega...Eppure sono i curdi che hanno affrontato l'Isis (saranno troppo socialisti). Del resto è stato proprio D'Alema a fare dono alla Turchia di Ocalan.

Siamo parte di un occidente che riesce a inviare senza pensarci troppo miliardi in armi, ma non fa quasi nulla per le bombe economiche che danneggiano seriamente il nostro tessuto economico.
Nemmeno una tassa sugli extraprofitti (quindi ci sono EXTRAPROFITTI per decine di miliardi) in grado di funzionare, eppure è ancora in carica il governo dei supertecnici.

Inviamo armi, ma per i pacifisti russi (le persone coraggiose che rifiutano di ammazzare e morire per quel relitto stalinoide di Putin) le porte rimangono chiuse o socchiuse. La Finlandia mi risulta le abbia sostanzialmente sbarrate.
Ecco. In questo contesto preferisco rimanere in minoranza ed estraneo ai ragionamenti bipolari, di geopolitica infantile, che ci hanno portato alla soglia di un terzo conflitto mondiale, che, come sempre, devasterebbe il Vecchio Continente.