domenica 19 maggio 2024

Stalin e la nascita dello stato di Israele: poche righe di Canfora.


 Quale fu il ruolo di Stalin e del nascente blocco dell'Est nel consentire la nascita dello stato di Israele?
La prefazione firmata da Luciano Canfora al libro "Perché Stalin creò Israele", di Leonid Mlecin, illustra i fatti in poche righe.
"Nonostante l'accusa di strumentalismo e di realpolitik nei confronti della politica estera sovietica, la scelta culminata nel voto sovietico a favore della Risoluzione 181 dell'Assemblea generale dell'Onu, il 26 novembre 1947, che stabiliva la divisione in due della Palestina e la creazione dello Stato di Israele, rappresenta un esito del tutto coerente con le premesse poste quasi tre anni prima alla Conferenza sindacale mondiale di Londra, nel febbraio 1945. Qui la delegazione sovietica approvò una risoluzione molto impegnativa e dal contenuto inequivocabile che sollecitava in due direzioni: proteggere gli ebrei contro l'oppressione e la discriminazione in qualunque paese,; dare al popolo ebraico la possibilità di costruire un "focolare nazionale" in Palestina [...]. In quel momento c'era doppiezza da parte sovietica. Essa penalizzava gli arabi e soprattutto i partiti comunisti dell'area (quello palestinese in particolare) ai quali veniva fatto intendere - per esempio dal console sovietico a Beiriut, Ruben Agronov - che il governo sovietico non intendeva, con ciò, esprimersi a favore della creazione di uno stato ebraico in Palestina. [...]
SI EBBERO, ALL'ASSEMBLEA GENERALE DELL'ONU, 33 VOTI A FAVORE, 13 CONTRO E DIECI ASTENSIONI.
CON L'URSS VOTARONO UCRAINA, BIELORUSSIA, POLONIA E CECOSLOVACCHIA.
SE QUESTI CINQUE VOTI FOSSERO PASSATI NEL CAMPO DEI CONTRARI O DEGLI ASTENUTI, CI SAREBBE STATO UN RISULTATO DI PARITA': 28 CONTRO 28.
E LA RISOLUZIONE PER LA NASCITA DELLO STATO DI ISRAELE SAREBBE STATA RESPINTA".