Un vero internazionalismo non può prescindere dalla conoscenza e dal riconoscimento dell’oppressione coloniale delle nazioni senza stato nei paesi a capitalismo avanzato e, nel nostro contesto, della questione sarda nello stato italiano. È questo il presupposto del dibattito-presentazione del libro “Falce e pugnale. Per un socialismo di liberazione nazionale” di Omar Onnis e Cristiano Sabino in programma nella biblioteca Livio Maitan sabato 9 novembre alle 10.30.
L’appuntamento vedrà la partecipazione dell’autore Sabino, di Michele Azzeri, per la Biblioteca Livio Maitan, autore di “Rivoluzione e Internazionalismo. Trotsky e i trotskismi tra ortodossia marxista e prefigurazione del futuro” e di Emiliano Raponi (Sinistra anticapitalista), esperto della questione basca.
L’appuntamento vedrà la partecipazione dell’autore Sabino, di Michele Azzeri, per la Biblioteca Livio Maitan, autore di “Rivoluzione e Internazionalismo. Trotsky e i trotskismi tra ortodossia marxista e prefigurazione del futuro” e di Emiliano Raponi (Sinistra anticapitalista), esperto della questione basca.
Il volume (Catartica Edizioni, 2019) presenta in versione integrale alcuni documenti storici riconducibili alle tesi della sinistra indipendentista:
• La Carta di Brest (3 febbraio 1974): risultato di una convergenza internazionale fra diverse organizzazioni indipendentiste europee (Irlanda, Galles, Galizia, Paesi Baschi, Catalogna) e in particolare del Moimentu de su Populu sardu per la Sardegna.
• La Carta di Algeri (4 luglio 1976): documento stilato da un gruppo di militanti internazionalisti, fra i quali il socialista luxemburghiano Lelio Basso, in occasione del duecentesimo anniversario della Rivoluzione Americana.
• Le tesi congressuali (7 aprile 2013) dell’organizzazione della sinistra indipendentista sarda A Manca pro s’Indipendentzia, sciolta nel 2015.
I documenti sono accompagnati dall’introduzione di Omar Onnis, saggista e blogger, che ripercorre le principali tappe della storia dell’indipendentismo sardo, e dal saggio “Per un sardismo popolare” di Sabino, fra i fondatori di a Manca e insegnante di storia e filosofia a Sassari, dedicato in particolare all’analisi della interconnessione fra liberazione sociale e liberazione nazionale nella pratica politica anticolonialista e alla valutazione dei pregi (e dei limiti) delle tesi della fu aMpI.
Dove? La Biblioteca ha sede a Roma, in via Elisabetta Canori Mora, 13 – 00169
• La Carta di Brest (3 febbraio 1974): risultato di una convergenza internazionale fra diverse organizzazioni indipendentiste europee (Irlanda, Galles, Galizia, Paesi Baschi, Catalogna) e in particolare del Moimentu de su Populu sardu per la Sardegna.
• La Carta di Algeri (4 luglio 1976): documento stilato da un gruppo di militanti internazionalisti, fra i quali il socialista luxemburghiano Lelio Basso, in occasione del duecentesimo anniversario della Rivoluzione Americana.
• Le tesi congressuali (7 aprile 2013) dell’organizzazione della sinistra indipendentista sarda A Manca pro s’Indipendentzia, sciolta nel 2015.
I documenti sono accompagnati dall’introduzione di Omar Onnis, saggista e blogger, che ripercorre le principali tappe della storia dell’indipendentismo sardo, e dal saggio “Per un sardismo popolare” di Sabino, fra i fondatori di a Manca e insegnante di storia e filosofia a Sassari, dedicato in particolare all’analisi della interconnessione fra liberazione sociale e liberazione nazionale nella pratica politica anticolonialista e alla valutazione dei pregi (e dei limiti) delle tesi della fu aMpI.
Dove? La Biblioteca ha sede a Roma, in via Elisabetta Canori Mora, 13 – 00169
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