In occasione dei cento anni dalla nascita di Livio Maitan, pubblico questa breve scheda pubblicata un tempo su un altro sito (e poi rimossa).
“Tempeste
nell’economia mondiale” è un libro pubblicato da Livio
Maitan all’inizio del 1998 nel momento più acuto della crisi delle Tigri
Asiatiche, le economie emergenti dell’estremo oriente: Tailandia, Malaysia,
Indonesia, Corea del Sud e Filippine. Nel libro, Maitan ripercorre lo
sviluppo dell’economia mondiale dal boom degli anni Cinquanta
all’internazionalizzazione economica, con analisi approfondite dedicate
all’Unione Europea, agli Stati Uniti e alle tendenze in Asia. L’autore
ricostruisce le tendenze mondiali di fondo alla concentrazione e alla
centralizzazione del capitale, con il rigore analitico proprio del marxismo
rivoluzionario per arrivare, infine, a tracciare alcune riflessioni per una
alternativa anticapitalistica.
Di
particolare interesse sono i capitoli dedicati alle cause della cosiddetta
finanziarizzazione dell’economia, all’analisi marxiana delle innovazioni
tecnologiche e al carattere ciclico dell’economia capitalistica, fra crisi
congiunturali, onde lunghe e ristagno prolungato.
Il
libro include, inoltre, utili appendici con citazioni di passaggi chiave di
Lenin, Gramsci, Mandel, Marx e Trotskij.
Dall’introduzione:
“Dissentiamo da quanti sfumano il carattere intrinsecamente
ciclico dell’economia capitalista e non vedono nelle vicende cicliche, di breve
o di lunga durata, la chiave di interpretazione della dinamica complessiva
anche degli ultimi decenni”. “…è difficile negare che l’individuazione
della tendenza alla concentrazione del capitale sia un asse centrale
dell’interpretazione marxiana come lo è la definizione del carattere ciclico
dell’economia”.
“Le classi dominanti, mentre si servono di mezzi di
comunicazione dozzinali e crudamente mistificatori a uso del popolo sovrano, si
dotano di strumenti ben più sofisticati per la propria formazione e per
l’educazione dei propri quadri. L’èlite dei lettori, che accede ai fogli
economici specializzati, ha bisogno di sapere come vadano realmente le cose e
cosa si possa ragionevolmente prevedere non per civetteria intellettuale ma per
regolarsi negli affari: non tollererebbe di essere trattata come oggetto di
propaganda. E se un’analisi viene condotta con rigore, staremmo per dire
materialistico, può approdare a conclusioni analoghe a quelle di chi parta da
un punto di vista diametralmente opposto e tragga opposte conclusioni dal punto
di vista socio-politico”. (Livio Maitan, Tempeste nell’economia mondiale, 1998,
introduzione)