“Rivoluzione e internazionalismo” è
entrato da subito fra i libri che considero più preziosi e utili
all'interno della mia piccola biblioteca politica. È infatti una
bussola attraverso la storia del marxismo rivoluzionario: dalla
biografia e dal pensiero di Trotsky per arrivare alla crisi
economico-sociale del presente.
A più di un anno dalla lettura
dell'opera (che comprai durante una presentazione militante in via
dei Latini, a Roma, e di cui oggi consiglio l'acquisto) rimane
impresso lo sforzo nella produzione di quello che può essere
considerato quasi un libro di testo: una guida alla cassetta degli
attrezzi del comunismo controcorrente e alle pagine più censurate e
nascoste dell'elaborazione del movimento socialista e rivoluzionario
internazionale.
Sono particolarmente stimolanti i
capitoli riservati all'analisi delle divergenze e delle convergenze
fra Trotsky e Lenin e al raffronto del pensiero di Trotsky con quello
di Gramsci. Altrettanto interessante è la parte dedicata ai
trotskismi dopo la morte del grande rivoluzionario, parte che
potrebbe essere utilmente letta in parallelo a libri come “Per una
storia della Quarta Internazionale” di Livio Maitan e a “Chi sono
questi Trotskisti?” di Daniel Bensaid. All'interno di questa
sezione è rilevante anche lo spazio riservato ai punti di vista
esterni alla IV: da Tony Cliff a Cornelius Castoriadis (passando per
Bruno Rizzi).
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