giovedì 25 dicembre 2025

50 anni di Iron Maiden

 "Like a fire in the sky

I can feel strength return

Heading for afterlife, meet me there" (Steve Harris, 2021)


Nel giorno di Natale del 2025 gli Iron Maiden compiono 50 anni esatti ai sensi dell'anagrafe heavy metal.  Un percorso mai interrotto e fatto di canzoni, dischi e concerti a non finire dall'East End di Londra al Sud America.

(Purtroppo la band non si è mai esibita in Sardegna, anche se la leggenda dice che Harris passò qualche giorno a Cagliari in occasione dei mondiali di calcio del 1990 e nonostante che una quindicina di anni fa il capoluogo sardo vantasse una sorta di primato per la ricerca di "Iron Maiden" su google e simili). 

I DISCHI

17 album in studio: capolavori senza tempo come Piece Of Mind o Seventh Son e altri che hanno diviso il pubblico e la critica. (Personalmente se ne dovessi scegliere solo due opterei per l'heavy da strada di  Iron Maiden e il futurismo metallico di Somewhere in Time). 



LE CANZONI

Circa 170 tracce proprie (perdonatemi se non ho la pazienza di fare il contro esatto) fra le quali decine e decine di capolavori. Qui ne elenco solo 17 "a campione", uno per album:

Phantom Of The Opera, Killers, The Prisoner, The Tropper, Rime Of The Ancient Mariner, Wasted Years, Infinite Dreams, No Prayer For The Dying, Afraid To Shoot Strangers, The Sign Of The Cross, The Clansman, Blood Brothers, Dance Of The Death, The Legacy, When The Wild Wind Blows, The Book Of Souls, The Parchment.

I MUSICISTI

I nostri eroi non sono virtuosi dello strumento, ma si può dire senza dubbio che Steve Harris, Dave Murray, Adrian Smith, Nicko McBrain e Clive Burr hanno influenzato generazioni di musicisti col loro stile personale e riconoscibile. E altrettanto vale per la voce di Bruce Dickinson, di scuola Gillan. Così come è stato brillante, ma più originale e quindi difficilmente replicabile, il contributo di Paul Di Anno. 

LO STILE COMPOSITIVO

In questo mezzo secolo,  Harris è stato il principale compositore dei Maiden, l'architetto dell'universo musicale della Vergine di Ferro. Ma il contributo di Di' Anno (nei primi anni della band), di Dickinson e Smith (e dal 1992 di Gers) è stato molto importante nel tracciare il percorso stilistico della band e nel definirne di volta in volta l'identità. 

Brani come la stradaiola Running Free (Harris Di Anno), l'intellettuale Revelations (Dickinson), l'introspettiva Wasted Years (Smith) e la mistica Dance Of Death (Harris Gers) sono infatti piccole fotografie dello sviluppo della band in un dato momento storico-compositivo. 

LA PERGAMENA

Per celebrare questi 50 anni ho scelto "The Parchment", una canzone che avvolge e ipnotizza, firmata da Harris, uno dei veri capolavori tratto dall'ultimo "Senjutsu". Ascoltatela e/o riascoltatela.


UP THE IRONS

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