2017: 100 anni dalla Rivoluzione d'Ottobre, 50 dalla morte di Che Guevara, 40 dal movimento del '77, ma anche 10 anni da un episodio storicamente di certo assai più marginale, ma per me (anche per la mia piccolissima vicenda personale di militante politico) importantissimo: l'espulsione dal partito del senatore del Prc, Franco Turigliatto, per non aver votato la missione di guerra in Afghanistan.
La sua non fu una scelta solitaria, fu la scelta compiuta da tutta la componente di Sinistra Critica, accusata - in quell'episodio - di essere manovrata dalla Quarta Internazionale.
Fummo accusati di essere stati manovrati, ma forse ciò che
dava più fastidio ai comunisti a corrente alternata era che, ancora una
volta, a rappresentare una posizione coerentemente anti-imperialista
c'era un trotskista.
Riportare alla mente il vergognoso processo interno organizzato dal prc nel 2007 e leggere le dichiarazioni di allora fa ancora un certo effetto.
(Repubblica, primo marzo 2007):
"Ieri, prima del voto di fiducia al Senato, Turigliatto è stato sentito dal Collegio nazionale di garanzia per spiegare, valutare, decidere. Davanti ai giudici del partito Turigliatto ha ribadito la sua posizione, quella che ha pronunciato in serata per la dichiarazione di voto: sì alla fiducia ma "su Tav e Afghanistan voterò nuovamente no"."
Riportare alla mente il vergognoso processo interno organizzato dal prc nel 2007 e leggere le dichiarazioni di allora fa ancora un certo effetto.
(Repubblica, primo marzo 2007):
"Ieri, prima del voto di fiducia al Senato, Turigliatto è stato sentito dal Collegio nazionale di garanzia per spiegare, valutare, decidere. Davanti ai giudici del partito Turigliatto ha ribadito la sua posizione, quella che ha pronunciato in serata per la dichiarazione di voto: sì alla fiducia ma "su Tav e Afghanistan voterò nuovamente no"."
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